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Esami di terza media in tempi di pandemia: come affrontarli (con qualche strategia)

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Gli esami di terza media del 2021 concluderanno un ciclo che si è rivelato imprevedibile e difficoltoso, con un calendario scolastico claudicante che ha costretto gli studenti a chiusure improvvise e nuove modalità di apprendimento. Si è reso quindi necessario articolare una prova d’esame che tenesse conto sia delle contingenze eccezionali a cui i ragazzi hanno dovuto far fronte, sia del lavoro svolto e delle competenze acquisite.

Ph. Jeswin Thomas via Unplash cc

L’Ordinanza 52/2021 che disciplina le modalità di svolgimento dell’esame di terza media ha dunque previsto una sola prova orale, durante la quale  ragazzi dovranno presentare alla commissione d’esame un elaborato che dovrà essere consegnato al consiglio di classe entro il 7 giugno.
Ora, a questa notizia molti studenti avranno tirato un sospiro di sollievo perché ‘una sola prova’ suona meno minaccioso di ‘tre prove scritte e una orale’, ma i più smaliziati avranno colto l’insidia:

quando la prova è una sola, in quella si gioca il tutto per tutto

È quanto devono avere pensato gli 80 studenti partecipanti al webinar che la piattaforma scolastica digitale Redooc ha messo a disposizione per illustrare le strategie per realizzare un elaborato originale e fare un’esposizione in grado di impressionare il più severo dei prof.
Quali strategie? Queste:

– Innanzitutto, è bene sapere che il tema da sviluppare non verrà scelto dallo studente ma assegnato dal consiglio di classe entro il 7 maggio. Il consiglio di classe, però, non decide in che forma dovrà essere sviluppato il tema.
Allora perché non stupire i professori con una presentazione multimediale? Non un testo scritto ma una serie di pagine digitali ricche di immagini, testi, video e audio – cose che a un adulto possono sembrare roba da professionisti della comunicazione ma che gli utenti di TikTok sanno affrontare in scioltezza.

Ph. John Schnobrich Via Unplash cc

– Ancora, è bene schiarirsi le idee preparando una mappa concettuale, cioè una rappresentazione grafica degli argomenti che si intende presentare. Questo servirà a evidenziare i punti da approfondire e i collegamenti tra le materie, dando coerenza dell’elaborato.

– Indipendentemente dalla forma che si desidera dare al lavoro, ricordare sempre che content is king, ovvero: è più importante il contenuto. Una volta predisposta una mappa concettuale si potrà partire alla raccolta del materiale.

– Già, ma dove trovarlo? In internet, risponderanno i ragazzi. Va bene, ma la consultazione di libri, enciclopedie e persino riviste consente di ottenere approfondimenti e informazioni inedite. Dopotutto è così che è stata veicolata la cultura negli ultimi 500 anni!

Ph Kimberly Farmer via Unplash CC

– Il ragazzo è refrattario alla ricerca analogica e preferisce il web? In questo caso il modo migliore per effettuare una ricerca in rete è circostanziarla inserendo nella stringa di ricerca più parole chiave che puntualizzano quanto si sta cercando. Il materiale così ottenuto sarà attinente alle esigenze dello studente. Insomma, preferire le ricerche “a coda lunga” rispetto quelle fatte inserendo una sola parola chiave.

– Dopo aver raccolto le fonti, è necessario verificarle. Internet ha dato possibilità di esprimersi anche a chi non ha le competenze necessarie per farlo e il rischio di inciampare in notizie false è grande. È dunque buona regola fare sempre fact-checking controllando l’attendibilità delle testate da cui sono prese le informazioni, le immagini utilizzate (una foto ritoccata in modo da generare un forte impatto emotivo non è un buon indizio) e l’assenza di linguaggio iperbolico. È bene che i ragazzi si abituino a ragionare cercando fonti autorevoli e incrociando le informazioni ottenute.

– C’è bisogno di dare un taglio originale e personale all’elaborato? Si passi alle interviste! Individuare le persone in grado di offrire informazioni e porre domande mirate consente di dare al proprio lavoro quel punto di vista originale che fa la differenza. Oltretutto, relazionarsi con persone con esperienza si rivelerà un importante percorso di crescita e di maturazione.

Avere un piano B. Secondo l’Ordinanza 52 l’esame sarà in presenza a meno che la situazione epidemiologica non richieda di svolgerlo in videoconferenza e a distanza. È quindi consigliabile essere pronti a dei cambi di programma: se si è preparato un elaborato multimediale, è bene avere anche un testo scritto su cui sviluppare la discussione.

Ph. Green Chameleon via Unplash cc

L’esposizione. Qui tocca essere un po’ istrioni. Se durante gli anni si è fatto appello alle proprie doti affabulatorie per convincere i professori di aver studiato, è il momento di continuare. Un elaborato che viene letto avrà minor impatto di un elaborato che viene raccontato: la voce ha un grande potere evocativo!

Occhio al tempo! Cronometrare l’esposizione del proprio elaborato è buon allenamento per dare ritmo all’esposizione e prepararsi alla sintesi, specialmente se si vorrebbero dire più cose di quanto il tempo a disposizione consenta. In questo caso è preferibile tagliare il discorso piuttosto che affrettare il modo in cui si parla.

– (Io non vi ho detto niente ma, se fossi in uno studente di terza media, terrei d’occhio il tema della sostenibilità e dell’ambiente. Hai visto mai…)

Mindfulness. Imparare a regolare il respiro, a focalizzarsi, trovare la propria centralità ed energia, sono strumenti che aiutano in qualsiasi fase dell’esistenza ma se si è sotto esame aiutano di più. E se l’ansia sale e serve un ripasso, per tutto il resto c’è Redooc

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